martedì 31 luglio 2012

Quando il capi spariscono, i topi stanno immobili.



Ok capisco tutto, ma sparire per ore e non sapere dove sia finito il tuo capo [ma chiunque sia se ci devi fare dei lavori e hai bisogno di un ok] è una cosa che mi ha sempre irritato.

Non fosse per altro che se hai bisogno di chiedere una cosa che fai? 

Prendi il primo che passa in corridoio e lo fermi?

E via alle domande. "Scusa ma sai dov'è?", "Scusa ma lo hai visto?", "Sarà in riunione, manca anche pincopalla, si ma dove?"...

Ma porca miseria, non sarebbe mica così semplice dire: "sono in riunione", "sono a mangiare un panino", "sono a farmi i cavoli miei", insomma, si chiama comunicazione.

E mi si alza la pressione quando manca per un tempo superiore a un quarto d'ora, visto che non è abitudine di nessuno fare le cose senza condividerle.

Accade difficilmente ma quando capita che nervoso!

E sarebbe così semplice una comunicazione cumulativa invece che singola, cosa che invece accade in modo più frequente.

Ho i capelli in piedi, le dita che barcollano e la bocca cucita onde evitare parole molto poco carine.

Scrivo con un ticchettio difficile da non capire, talmente è rilevante.

Anche perchè nell'attesa, sei fermo davanti al passaggio a livello in attesa che la sbarra si alzi. Se provi a passare sotto, stai certo che arriva a velocità folle il treno. Immagina senza difficoltà il finale.

Sono arrabbiata, e come sempre non si fa fatica a vederlo. 

Pazienza, è uno dei miei tanti difetti. 


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